Vita di un traduttore freelance

traduttore freelance

Il lavoro freelance è oggi una realtà ben consolidata, specialmente nel campo della comunicazione online e del digital marketing.  Un freelance è un lavoratore in proprio, autonomo da un punto di vista fiscale, libero da sedi fisse e orari di lavoro.

Sembra il sogno di tutti, no? Guadagnare seguendo le proprie passioni e non dipendere da orari prefissati e da spostamenti obbligatori ogni giorno.

Un altro punto importante che spinge sempre più persone a lasciare un’azienda per convertirsi al lavoro freelance è la possibilità di scegliere con chi lavorare.

Il freelance crea collaborazioni e, per definizione, non è dipendente da nessuno. Va da sé che è libero di scegliere con chi collaborare, di interrompere rapporti di lavoro o rifiutare offerte se non sono congrue al suo pensiero.

Tutte azioni che un lavoratore dipendente, di certo, non può fare. La vita da freelancer sembra tutta rose e fiori, così com’è descritta finora… ma anche i liberi professionisti hanno le loro giuste preoccupazioni.

Il freelancer vive solo del suo lavoro, non ha uno stipendio fisso e delle entrate sicure. Nessuno lo paga quando va in ferie o quando sta male e non usufruisce di alcun permesso retribuito. Pochissime delle tutele riservate ai lavoratori dipendenti sono egualmente destinate ai lavoratori autonomi.

Questo lo spinge a lavorare anche più di chi rispetta un orario di lavoro presso un’azienda – terminato il quale può andare a casa e smettere di pensare alle proprie mansioni per qualche ora – per non scontentare mai i clienti e soprattutto per guadagnare più possibile in vista di eventuali assenze.

Il lavoratore freelance non può permettersi di divagare sulla propria attività lavorativa. Se lo facesse, le entrate dimezzerebbero.

Il più grande problema dei freelancer, almeno all’inizio dell’attività autonoma, è proprio la gestione del tempo. Ingolfarsi di lavoro perché non si è capaci di organizzare le ore lavorative è un rischio molto comune tra i lavoratori freelance.

Anche se non sei tenuto ad andare in ufficio, da freelancer devi comunque avere degli orari precisi in cui svolgere la tua attività, evitando prima di tutto le distrazioni come i social network e le notifiche di messaggi, e-mail e chiamate.

Passiamo metà del tempo a controllare lo smartphone mentre stiamo lavorando. Metà tempo di produttività e concentrazione persi.

Tutte questa caratteristiche rispecchiano anche la vita di una traduttore freelance. Per vivere serenamente bisogna avere una schema ben preciso delle cose da fare, organizzarsi bene le ore di lavoro per evitare di accumulare le traduzioni. D’altro canto uscire o vivere con un traduttore non sempre è facilissimo.

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Aniti