Parole intraducibili: 20 parole impossibili da tradurre

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Forse non tutti sanno che nel mondo esistono parole in una determinata lingua intraducibili nelle altre. Questo accade anche nell’italiano, e riguarda, nella maggior parte dei casi, parole che si riferiscono a emozioni o sentimenti: il metodo migliore per tradurle fa ricorso al noto pensiero laterale, utilizzato soprattutto dai traduttori.

Parole intraducibili: in italiano

Tra le parole intraducibili maggiormente note della lingua italiana vi sono: menefreghismo, gattara, struggimento e meriggiare, ma vediamole nel dettaglio.

  1. Menefreghismo: in italiano ha un significato ben preciso, in quanto fa riferimento alle persone che mostrano strafottenza e superiorità rispetto alle altre. La caratteristica fondamentale è che è un lato del carattere che non cambia in base alle situazioni, e che nelle altre lingue non ha un vero e proprio nome. Infatti, la sua origine è collegata al fascismo, in quanto la scritta era riportata sulle bende delle ferite durante le battaglie.
  2. Gattara: anche in questo caso, è impossibile tradurre letteralmente questa parola in altre lingue, sebbene in inglese esista qualcosa di simile ma dalle sfumature diverse.
  3. Struggimento: il significato di questa parola è legato all’esasperazione di mente e corpo quando si è innamorati, e nelle altre lingue non esiste una parola simile che abbia lo stesso significato letterale.
  4. Meriggiare: l’origine di questa parola arriva direttamente da Eugenio Montale, e si riferisce al riposo sotto l’ombra durante le calde ore estive. Nelle altre lingue non esistono parole che hanno questo significato.

Parole intraducibili: nel mondo

Come abbiamo detto, non è solo l’italiano ad avere parole difficilmente traducibili nelle altre lingue, ma vi sono anche il portoghese, l’inuit, il danese e tante altre.

  1. Desbundar: il termine deriva dal portoghese e sta a indicare la mancanza di freni inibitori che colpisce una qualsiasi persona quando si diverte.
  2. Iktsurpok: la lingua da cui deriva questa parola è l’inuit, per parte eschimese, e ha un significato ben preciso: infatti, fa riferimento a quella sensazione di ansia che accusa una persona mentre ne aspetta un’altra e, di conseguenza, controlla in maniera snervante la porta o l’orologio fino al suo arrivo.
  3. Hygge: è una parola di origine danese e il suo significato è legato all’aspetto dell’arredamento, in quanto descrive una stanza calorosa e accogliente (può essere inteso sia in senso fisico che simbolico, riferito a un ambiente che trasmette serenità).
  4. Wabi-sabi: di origine giapponese, questa parola si riferisce al significato di bellezza, che con il passare del tempo svanisce e lascia il posto ad altre virtù. In italiano, così come nelle altre lingue, non esiste una parola simile.
  5. Tarab: questa parola è presente nella lingua araba, e indica la sensazione che una persona prova quando si lascia andare alla musica.
  6. Saudade: anche questa parola è di origine portoghese ed è già nota. Infatti, indica la nostalgia per una cosa (reale o meno), fisicamente distante da noi.
  7. Gumusservi: di origine turca, indica il riflesso della luna in acqua.
  8. Sukha: direttamente dalla lingua sanscrita, sukha indica una tipologia di felicità di lunga durata, difficile da ottenere.
  9. Wanderlust: infine, questa parola tedesca si riferisce a una voglia innata di girare il mondo e di viaggiare ovunque.

Parole intraducibili: in inglese

Le parole intraducibili in inglese sono molto più comuni di quanto non si pensi, poiché spesso siamo costretti a usarle anche nei discorsi di tutti i giorni senza accorgercene. Tra queste, ad esempio, vi sono le parole Smartphone o Internet, ma ce ne sono anche tante altre.

  1. Chill: letteralmente, questa parola inglese significa raffreddare, ma è comunemente utilizzata anche in Italia per indicare una condizione di riposo.
  2. Facepalm: indica il gesto di coprire il viso con il palmo della mano dopo un’azione imbarazzante o in un momento di sconforto.
  3. Swag: infine, presentiamo questa parola inglese che non ha una traduzione letterale in italiano, ma che indica l’atto di vestirsi o di atteggiarsi seguendo la corrente, dunque alla moda.

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