Interpreti alle prime armi: come diventare un interprete professionista?

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diventare interprete

Hai appena completato i tuoi studi, il diploma è incorniciato nel tuo appartamento ed è tempo di mettersi in gioco per capire come diventare un interprete professionista.

Il lavoro dell’interprete inizia, in verità, molto prima. L’università offre varie esperienze di formazione sul campo, dove puoi effettivamente testare le caratteristiche principali che ogni interprete deve possedere: la capacità, la conoscenza della lingua, la velocità.

Senza queste caratteristiche, diventare un interprete potrebbe diventare complicato.

Certo, si parla dell’inizio della tua carriera: in questo caso quello di cui hai bisogno è esperienza ed esercitazione continua, per presentarti ai colloqui di lavoro al meglio delle tue forze.

Come diventare un interprete professionista?

Inizia focalizzando i tuoi obiettivi, ossia farti conoscere da chi si occupa di traduzione e interpretariato e potrebbe scegliere te per completare il team di interpreti.

I potenziali datori di lavoro devono sapere qual è il tuo percorso di studi, devono conoscere la tua combinazione linguistica e devono poterti contattare facilmente.

Questi sono i tre elementi fondamentali per fare subito networking, ossia collegarti a chi può darti effettivamente un lavoro o delle commissioni.

Farsi conoscere è basilare. Non puoi aspettare, nemmeno con una laurea al massimo dei voti in tasca, che i datori di lavoro vengano a bussare alla porta di casa.

Sfrutta ogni occasione possibile per farti conoscere dai tuoi colleghi, anche da quelli che sono al tuo stesso livello.

Comincia mandando il tuo curriculum, accompagnato da una lettera di presentazione e da un video che dimostra le tue capacità. Puoi mandarlo alle agenzie che si occupano di traduzione e interpretariato.

Spingiti oltre la tua città e la tua regione. Quello dell’interprete non è un lavoro sedentario, e spesso si è chiamati a cambiare luogo per seguire diversi eventi. Se non ti mostri proattivo a trasferimenti continui, almeno all’inizio, potresti non essere preso in seria considerazione.

Frequentare i colleghi non serve soltanto a conoscere potenziali offerte di lavoro, ma ad inserirsi nel contesto giusto per iniziare a “parlare come un interprete”.

Solo nel giusto ambiente puoi apprendere il significato di alcune parole che diventeranno ricorrenti nei tuoi dialoghi con i colleghi, come pivot, mancato guadagno, opzione, offerta sicura.

Dai colleghi, specie i più anziani di livello, puoi apprendere regole importanti sul comportamento in cabina, puoi allenarti facendo cabina “muta”,oppure puoi esercitati con loro in consecutiva.

Conoscere il proprio lavoro vuol dire anche apprendere e rispettare le regole dell’associazione professionale di cui si fa parte.

Per mantenere aggiornati i propri iscritti, le associazioni professionali organizzano corsi di formazione e aggiornamento. È imprescindibile partecipare, soprattutto nei primi anni di carriera, per guardarsi intorno e ampliare il proprio bagaglio di conoscenze.

All’inizio sarebbe meglio concentrarti sull’esperienza, per poi arrivare ad un livello di conoscenza tale da poter giocare meglio le tue carte nel caso di un colloquio con una agenzia o col cliente diretto.

Come libero professionista hai maggiori possibilità di conoscere nuove persone, nuovi lavori e nuove realtà. Per alcuni si è rivelata la strada vincente per una carriera stabile e proficua nel corso degli anni.

Infine, non dimenticare il potere dei social media e del web. Oggi ogni professione può essere raccontata attraverso Facebook, Instagram o tramite il proprio sito web.

L’affascinante professione dell’interprete, unita alle giuste conoscenze delle tecniche di autopromozione web, può diventare benissimo oggetto di un profilo social che si fa notare anche dai datori di lavoro.

Cerchi un professionista per questo tipo di lavoro?

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Aniti