Se non fossero esistiti i traduttori non sarebbe sopravvissuta la cultura.
Non è un’esagerazione, se pensiamo bene a quanti testi scritti sono stati tramandati grazie al duro lavoro degli scribi, gli antenati dei traduttori moderni, che prima ancora del periodo classico si preoccupavano di trascrivere tutti i testi per favorire la comunicazione tra re e imperatori.
Se non fossero esistiti i monaci benedettini, tutti i testi classici non sarebbero arrivati a noi. Immaginiamo un mondo senza Socrate, Aristotele, Platone. Senza gli amanuensi e le loro traduzioni dal greco al latino, questi testi sarebbero forse stati perduti.
Eppure, fino al Rinascimento, lo studio delle lingue era rimasto circoscritto ad una élite di filosofi, scrittori e scienziati, unici detentori del sapere e per questo in posizione di vantaggio rispetto agli altri.
Sono due i momenti storici che hanno cambiato per sempre il ruolo del traduttore: la scoperta dell’America, per la necessità di comunicare con lingue totalmente nuove e diverse da quelle europee e orientali, e la riforma protestante di Martin Lutero, che segnò il passaggio dall’uso del latino alla lingua volgare.
In questi due passaggi storici, le lingue native e straniere non sono più ad appannaggio esclusivo dei filosofi e degli scienziati, ma diventano a tutti gli effetti lingue del popolo.
Questa nuova consapevolezza conduce direttamente all’Illuminismo: la necessità di conoscere porta alla creazione della prima enciclopedia del sapere tradotta in moltissime lingue. Il traduttore diventa così ruolo portante nel trasmettere la conoscenza da persona a persona.
L’ultima svolta reale che ha coinvolto i traduttori, trascinati dal progresso tecnologico, è il nostro amato computer. Il computer permette di accedere ad un’infinità di informazioni nelle lingue più disparate, e i servizi di traduzione istantanea permettono addirittura di tradurre queste informazioni nella nostra lingua in tempo reale.
Il lavoro del traduttore oggi è completamente rivoluzionato: non si occupa solo di tradurre da una lingua all’altra, ma “muove” concretamente le informazioni da una cultura all’altra, da una persona all’altra.