Traduzione medica: i documenti più frequenti

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La traduzione medica si pone come un servizio di importanza vitale nel quotidiano, gravata dagli effetti di potenziali errori che causano ben più di qualche noia o di fraintendimento da “lost in translation”.
Non essere in grado di veicolare il messaggio di salute equivale a uno step errato nel processo di diagnosi ed elaborazione di terapia attribuibile al personale medico.
Il traduttore che si specializza nel campo medico è un professionista tenuto ad aggiornarsi sulla materia medica costantemente, familiarizzando con terminologie specifiche, sigle e dosaggi, nonché con le tipologie di documenti su cui si raffronterà.

Parliamo oggi della burocrazia facente parte dell’area di competenza del traduttore medico: ecco i documenti più frequenti

1. Cartella clinica

La cartella clinica è il biglietto da visita del paziente: quando si cambia Paese e ci si ritrova in una realtà diversa dal medico di famiglia che conosce la persona che ha davanti e due generazioni addietro alla sua, è importante che la storia clinica e anamnestica sia riportata chiaramente.

2. Diario clinico

Analogamente alla cartella clinica, il diario clinico è uno strumento che permette di conoscere il paziente in maniera approfondita. Mentre la cartella clinica raccoglie la storia e viene costantemente aggiornata, il diario clinico si caratterizza per un aspetto di praticità nel follow-up. Tale strumento consente di valutare le condizioni del soggetto in accordo al trattamento che sta seguendo, il tutto con l’ausilio di dispositivi di memorizzazione che registra a più riprese i parametri di interesse. Importantissimi nel monitoraggio della compliance del paziente, spesso non rispettata in soggetti affetti da problematiche di ordine neurologico/psichiatrico.

3. Lettera di dimissione

Alla dimissione da una struttura ospedaliera, il paziente ottiene la lettera di dimissione che certifica il termine di un ricovero. Il documento in questione può essere anche in forma di dimissione volontaria: firmandola il paziente o i suoi familiari sollevano l’ospedale che aveva in carico il paziente da ogni responsabilità relativi a complicanze successive. I dati contenuti nella lettera sono relative all’intero percorso del paziente che hanno portato al ricovero e la terapia da svolgere con controlli futuri.

4. Foglietto illustrativo

Il cosiddetto “bugiardino” è un testo allegato per legge ai farmaci che enuncia le proprietà degli stessi: il nome commerciale, la composizione (principi attivi ed eccipienti), il dosaggio, la forma farmaceutica e le possibili reazioni avverse. Tutte queste informazioni sono fondamentali per non confondere un farmaco con l’altro. Ulteriore avvertenza per il traduttore: spesso da un paese all’altro uno stesso farmaco ha nome commerciale diverso.

5. Studio clinico

Questo tipo di studio si pone come obiettivo quello di ottenere dati in un’opera di ricerca che può per esempio riguardare i farmaci in corso di sviluppo oppure gli effetti di un certo elemento considerato in principio come favorente la salute o una certa patologia. Il tutto in chiave epidemiologica, secondo studi osservazionali o descrittivi.
Nei trial clinici i soggetti si ritrovano a sottoscrivere diversi documenti, tra cui il modulo di consenso informato. Firmandolo, il partecipante alla sperimentazione dichiara la presa visione delle condizioni di studio e gli organizzatori dello stesso esplicano a chiare lettere il protocollo.

6. Esiti di test laboratoristici e diagnostici

Punto cruciale del percorso di diagnosi, i test medici raccolgono dati in modo tecnico con terminologie e unità di misura ben definite. Sono spesso la risposta che l’utente attende come una spiacevole conferma o un sollievo, pertanto la loro traduzione è molto delicata.

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