Se oggi possiamo leggere, apprendere e capire testi scritti all’origine in una lingua diversa dalla nostra è perchè chi ha lavorato sulla traduzione è riuscito nell’arduo compito di tradurre non solo l’aspetto letterale e grammaticale ma anche la cultura. Ma non tutti sono in grado di farlo.
Partiamo dal presupposto che non bisogna essere un traduttore per capire bene una lingua diversa dalla propria lingua madre. Persone che vivono a lungo all’estero, ad esempio, o che hanno studiato per tantissimi anni una lingua straniera, ne hanno il pieno controllo e padronanza e possono utilizzarlo nella loro quotidianità, pur non essendo traduttori.
Sono anzi in grado di tradurre anche testi più o meno complessi, se l’argomento di cui si parla è familiare per le conoscenze che hanno.
Cosa distingue un traduttore professionista da un esperto di una lingua straniera?
La differenza tra un traduttore professionista e qualsiasi altra persona che ben conosce una lingua straniera è proprio questa, la conoscenza della cultura dove questa lingua viene parlata. Oltre alla conoscenza delle tecniche traduttive, ovviamente.
La cultura di riferimento è fondamentale per il mestiere del traduttore. Ogni lingua è in continua evoluzione: cambiano gli slang, nuove parole entrano ogni giorno a far parte del vocabolario, alcuni modi di dire cadono in disuso e ne subentrano di nuovi.
Così, uno studente che va in Erasmus fiero del suo ottimo livello di conoscenza della lingua ospitante, capirà presto che non tutte le forme verbali vengono rispettate, che si usano alcune abbreviazioni al posto di intere parole, e imparerà dialetti, modi di dire e proverbi che nessuna scuola può fornire.
Se non, per l’appunto, le Scuole per Interpreti e Traduttori. Traduzione e interpretariato sono due percorsi di studi, gli unici due, che colmano le lacune di chi studia solo la lingua e poco la cultura straniera ed insegnano anche le tecniche traduttive.
Per questo motivo un traduttore è capace di cogliere il senso più profondo di un testo.
È dotato, infatti, di riferimenti culturali precisi che gli consentono di muoversi agilmente laddove una conoscenza della lingua, anche approfondita, non arriva.
Un traduttore specializzato non conosce soltanto i costrutti, il lessico e la costruzione linguistica di una lingua, ma conosce profondamente la semantica, il campo che s’ interessa proprio del senso delle parole e dei testi.
Solo con una profonda conoscenza della semantica, specialmente di quella settoriale, è possibile fare una traduzione corretta, anche cambiando la costruzione di una frase o introducendo nuove parole pur di mantenere il significato del testo originale.