Il difficile ruolo del traduttore editoriale

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traduttore editoriale

Come definire il ruolo del traduttore editoriale? Un mestiere misterioso quanto indispensabile per una casa editrice.

Il traduttore editoriale, infatti, è possibile considerarlo alla stregua dell’autore. Tradurre un testo significa essere a tutti gli effetti l’autore di quell’opera.

Il traduttore editoriale realizza una “opera dell’ingegno autonoma” e per questo, come un qualsiasi scrittore, la sua opera è tutelata dalla legge del diritto d’autore.

Spesso si rischia di dimenticare l’importanza di questo ruolo: basti pensare che senza il traduttore, un determinato testo non esisterebbe in quella lingua. Insomma, quello del traduttore editoriale è un mestiere che può essere paragonato a quello dell’artigiano, che realizza opere uniche.

Per questo citare il traduttore non è assolutamente un optional. Come già puntualizzato, infatti, il traduttore è autore a tutti gli effetti, quindi va sempre citato.

Chi si avventura nel mondo dell’editoria e decide di proporsi come traduttore editoriale, deve affrontare alcune “prove”. Generalmente la casa editrice chiede una prova di traduzione che consiste nel cimentarsi nella traduzione di un testo (tra le 5 e le 10 cartelle).

Per alcuni, questo tipo di prova risulterà difficile nella misura in cui un estratto di un libro non può essere “rappresentativo” dell’intero per un traduttore. Ma si tratta, da un lato, di uno strumento utile per la casa editrice di valutare l’abilità del traduttore, dall’altro lato sarà una buona occasione per il traduttore stesso di misurarsi con il testo e con le esigenze della casa editrice.

Requisito necessario è, naturalmente, una buona padronanza della lingua per cui ci si propone. È indispensabile un’ottima conoscenza e dimestichezza con la propria lingua. Per diventare traduttore editoriale non sono richiesti particolari titoli, ma sicuramente, vista la complessità del mestiere, sarebbe ideale essere innanzitutto un ottimo lettore.

L’amore per le parole dovrebbe essere il motivo scatenante e la molla da cui partire per diventare un buon traduttore editoriale. Non guasta un buon intuito per saper cogliere le proposte più convenienti e un buon “fiuto letterario” per scoprire nuovi testi da proporre.

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Aniti